VENICE MASK - Guardiani Italiani

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Nello stesso istante in cui riapre gli occhi, Marco già conosce la sua nuova missione. Come capita sempre a ogni risveglio dal "lungo sonno", l'arcangelo Ariel, che prende la forma di un leone alato, lo ha già istruito in sogno pochi istanti prima.
Marco ricorda sempre che il primo risveglio fu particolarmente piacevole, soprattutto per la sorpresa di ritrovarsi nuovamente giovane e in forze, come nel periodo più bello della sua vita terrena. Tuttavia, la prima volta fu anche la più dolorosa. Nonostante la sua vita precedente fosse stata incredibilmente avventurosa, piena e degna di essere ricordata, dopo che, nei secoli, i risvegli sono diventati una prassi, ora poco gli importa del suo lontano passato, sebbene, negli ultimi 40 anni, durante i risvegli, si è dedicato con più facilità alla sua passione: scoprire e conoscere le usanze e la storia di luoghi lontani.
Impossibilitato a spostarsi da Venezia, oggi può ugualmente esplorare il mondo avendo a disposizione internet, un mezzo del tutto nuovo, ancora meglio della tv che l'aveva deliziato al suo risveglio negli anni '80 del precedente secolo.
C'è ancora del tempo a disposizione prima che cali la notte, così Marco decide di ripassare mentalmente la missione. Da quanto gli ha comunicato Ariel, in città è riaffiorato un nuovo culto dedito al vampirismo, collegato agli eventi di cui si era occupato al suo precedente risveglio. La volta prima, infatti, diversi vampiri che fino ad allora erano rimasti dormienti in cripte nascoste nel sottosuolo di Venezia, erano stati risvegliati da Dark Dragon, il Maestro vampiro, poi sconfitto dal supereroe Capitan Nova.
Come gli aveva spiegato l'arcangelo, anche se ai tempi era conosciuto con un altro nome, fu proprio lo stesso Dark Dragon ad aver creato gli Jiang-Shi, i temibili vampiri zombie che, durante la sua vita terrena, Marco si era ritrovato ad affrontare in Estremo Oriente in una spedizione per annientare orde di guerrieri che risorgevano per cercare vendetta contro la dinastia Yuan. Dopo quegli eventi, l'Imperatore, suo amico, compresa la portata dell'oscuro pericolo presente nelle sue terre, chiese al giovane di tornare a Venezia e gli diede in moglie una delle sue figlie, la bella Hao Dong di cui Marco era innamorato, corrisposto. L'Imperatore gli chiese anche un ulteriore favore: custodire una spada magica e portarla il più lontano possibile dai rivali dell'Impero, ovvero dai guerrieri del "Drago d'Oro". I nemici dell'Imperatore, infatti, erano intenzionati a rubare la mitica spada e utilizzare il suo potere per rovesciare la dinastia Yuan da lui fondata. Rinunciando all'incredibile potere legato ad essa, l'Imperatore comprese che portare l'arma il più lontano possibile sarebbe stata la strategia più sicura per scongiurare l'eventualità che venisse rubata dai suoi nemici. Ma gli avversari del sovrano vennero a conoscenza che la spada era stata affidata a Marco e inviarono il Maestro vampiro Dark Dragon, legato da un patto di sangue al Drago D'Oro, in Italia con la missione di recuperare l'agognata arma. Fu proprio quando Marco, a seguito del suo coinvolgimento nella battaglia di Curzola, venne catturato dai Genovesi e fatto loro prigioniero, che il vampiro attaccò la sua casa per recuperare la spada, uccidendo la giovane sposa Hao Dong che aveva cercato disperatamente di affrontare la creatura. Quando Marco fu finalmente rilasciato dalla prigionia, tornò a casa e apprese la triste notizia. La spada era sparita, così come l'amata sposa, l'amore della sua vita, ormai perduta per sempre. Il tempo passò e con esso il peso di quei terribili eventi. Marco si rifece una vita, sposò un'altra donna e ebbe tre figlie che rallegrarono il suo cuore. Molti anni dopo, malato e inabilitato a muoversi dal letto, dopo aver dettato le sue ultime volontà, si spense nel riposo eterno. Oggi, a questo ricordo, Marco sorride ogni volta che ci ripensa, perché, in realtà, la sua morte fu solo l'inizio della sua nuova vita crepuscolare.
Al suo primo risveglio, infatti, Marco apprese, dall'arcangelo Ariel, di essere stato vittima di un particolare contagio, probabilmente avvenuto proprio durante gli scontri con i vampiri Jiang-Shi, una rara forma di vampirismo, palesatasi solo dopo la sua morte. Nel suo sepolcro, infatti, il suo corpo iniziò a ringiovanire, ma fu solo grazie all'intervento di Ariel, che Marco si risvegliò. L'arcangelo, infatti, aveva deciso che proprio lui sarebbe diventato il nuovo Guardiano della città di Venezia, una qualifica che fu solo di un altro "Marco" prima di lui, che poi ne divenne il Santo Protettore. Ma, a differenza del suo omonimo, egli divenne una creatura della notte che dava la caccia ai suoi simili. Il suo primo risveglio risaliva al 1630, anno in cui sulla Serenissima scoppiò l'ultima pandemia del "soffio mortale", la peste! In quella prima occasione, nei panni di Guardiano, non correndo alcun rischio di contagio data la sua nuova natura, Marco fu incaricato da Ariel di portare soccorso ai malati, di aiutare i bisognosi e di trasportare i cadaveri. E' all'incirca in quel periodo, infatti, che gli storici danno per disperse le sue spoglia mortali dalla Chiesa di San Lorenzo. A questa cosa Marco sorride sempre... se solo sapessero che se ne era andato con le proprie gambe!
Con il passare del tempo, Marco si rende sempre più conto della sua importanza come Guardiano della città: ormai non vi è dubbio che a Venezia, una maledizione ha generato una scia di sangue che ha attraversato i secoli fino ad oggi. Ma la cosa che più non sopporta e a cui vuole a tutti i costi porre rimedio è il suo coinvolgimento indiretto nelle tragedie legate al fenomeno del vampirismo. Sebbene non ne avesse colpa, fu proprio per inseguire lui se Dark Dragon finì per arrivare a Venezia e qui iniziare a creare una sua stirpe di fedeli vampiri. Ora che però Dark Dragon è solo un ricordo, un nemico con cui non c'era mai stato uno scontro diretto, ma che come un'ombra aleggia sul suo passato, tutto ciò che come Guardiano può fare è porre fine alle conseguenze nefaste che quell'essere aveva portato nella sua amata città.
Il limite del suo raggio d'azione è legato alla sua amata Serenissima. Infatti, l'energia con cui Ariel lo sostiene, si indebolisce sempre più se si allontana dai confini della città. Oltre un certo punto, la sua natura da vampiro prenderebbe il sopravvento trasformandolo in una belva assetata di sangue! Al solo pensiero, Marco rabbrividisce. No, lui non sarebbe mai diventato come i mostri che combatte!
Il momento è giunto, Marco si mette sulle tracce dei nemici indossando il suo caratteristico costume, il travestimento per antonomasia del carnevale di Venezia. Ovviamente il suo costume è appositamente rinforzato e modificato per le sue esigenze. In particolare, ogni parte del corpo è meticolosamente coperta, per evitare eventuali danni provocati dalla luce del sole. Oltre a ciò, il caratteristico bastone nasconde un'arma realizzata in legno di frassino, letale per i vampiri se colpiti al cuore. Anni prima si faceva chiamare "Vampiro Rinnegato", poi "Maschera di Sangue" e poi ancora "Maschera Veneziana", ma solo dopo l'ultima missione, compreso ormai che la lingua inglese andava per la maggiore, ha deciso di cambiare nome modernizzandolo.

Ora non è più l'esploratore che nella sua vita terrena vide di persona le meraviglie dell'Estremo Oriente, non è più l'uomo che conobbe l'Imperatore Kublai Khan divenendone amico. No, ora lui è un vampiro, un vampiro che dà la caccia ad altri vampiri... ora non è più Marco Polo, ora è VENICE MASK!
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