DOTTOR TORINO - Guardiani Italiani

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Andrea era un ragazzo come tanti, aveva una vita soddisfacente e un amore che pensava non sarebbe mai finito, ma, in un solo istante, la sua esistenza cambia per sempre.
A seguito di un’aggressione, infatti, il torinese Andrea Gaido rimane completamente paralizzato dal collo in giù. Sebbene i suoi genitori e la sorella non abbiano ancora perso la speranza, egli sa che non potrà più muoversi. Bloccato su un letto e collegato a un respiratore artificiale, il suo unico e insistente pensiero è quello di morire, mentre di notte, durante il sonno, sogna ancora la sua precedente vita. Sogna di muoversi, di camminare, di correre. Proprio durante uno di quei sogni, accade qualcosa di straordinario; il giovane comincia a librarsi al di sopra del proprio corpo! Questa volta, però, non è un sogno, qualcosa si è risvegliato in lui. Ora può muoversi, ma in un corpo che non è il suo. Andrea si volta e vedendo il proprio
corpo umano, ormai diventato la sua prigione, inerme e steso sul letto, comprende di avere avuto una seconda possibilità. I suoi pensieri corrono veloci come mai prima e in quel momento avverte una sensazione magnifica, quasi euforica, come se fosse nato una seconda volta. Muoversi con quel nuovo corpo è qualcosa di molto strano ma al tempo stesso normale. Si guarda le mani e le vede lucenti, come anche tutto il resto. Non è una luce accecante, ma la sua intera figura è pervasa da una strana luminescenza di una tonalità dorata. Questa energia potentissima confluisce poi in una sorta di fiamma azzurra dietro le sue spalle che ricorda un mantello. Andrea si guarda allo specchio e capisce che ciò che vede è una specie di idealizzazione del suo corpo umano. Riconosce il proprio volto in quel viso dorato, ma le sembianze sono diverse, quasi irreali, come quelle di un angelo. Anche la sua vista è mutata in una sorta di visione soprannaturale; solo determinati elementi, che gli servono per percepire in un modo nuovo la realtà che lo circonda, balzano alla sua attenzione, in una costante e continua rivelazione. In quel momento, il giovane decide di provare a uscire dalla stanza in cui è ricoverato, ma nota delle catene ai suoi polsi visibili solo per un breve tratto della loro lunghezza, ma collegate indissolubilmente al suo corpo carnale. E’ un’altra rivelazione, la percepisce in pieno: la sua nuova forma, la rappresentazione quasi spirituale di se stesso, può esistere solo a patto che il suo corpo terreno continui a vivere e questo significa che il suo tempo è limato. Se fosse morto, anche la sua forma spirituale avrebbe cessato di esistere. Allora perché avere una seconda possibilità e non poterla sfruttare per molto tempo? All’improvviso, un moto di energia lo pervade e il giovane capisce appieno ciò che ha spinto quel corpo soprannaturale a prendere forma: la vendetta! In quell’istante, Andrea rivive con l’occhio della mente il momento della sua
aggressione e ricorda un particolare sul suo aggressore. Il coltello usato per colpirlo aveva una foggia particolare, sembrava un’arma rituale, come quelle usate dalle sette sataniche. Lo spirito esce
immediatamente dalla stanza e inizia la sua ricerca in strada. La rabbia e il desiderio di vendetta lo guidano, mentre i pensieri corrono veloci e Andrea inizia a capire sempre più cose sulla sua nuova condizione. Quello con cui ora può muoversi è un corpo astrale. Probabilmente il rancore verso chi gli ha rovinato la vita ha risvegliato un potere sopito che appartiene alla stessa natura umana. In passato, gli era capitato di leggere di monaci o santoni che affermavano di potersi muovere in forma astrale, ma aveva sempre relegato il tutto a inganni e stupidaggini, senza mai dare peso alla cosa. Ora, però, tutte queste cose gli paiono così reali e, soprattutto, potenti! Sente una forza vitale impressionante, può vedere senza essere visto, ma apparire quando vuole, così anche da impressionare chi gli sta di fronte. A questa rivelazione, vede un gruppo di malviventi che fa proprio al caso suo e decide di manifestarsi a loro che, spaventati, lo scambiano per un supereroe. Strano, non aveva pensato a quella similitudine. La sua furia cieca si scatena, vuole solo un nome, un ulteriore indizio e, dopo aver tramortito alcuni di loro, inizia a chiedere a quello che ha ancora la forza di parlare. Non ottiene risultati immediati, nessuna informazione utile, ma capisce che quel corpo lo rende più forte, più veloce e, se per arrivare all’uomo che gli interessa sarebbe stato costretto a rivoltare la criminalità come un guanto, l’avrebbe fatto senza problemi e senza conseguenze. Chi può fermare un corpo astrale? Chi può collegare le sue azioni a lui, a Andrea Gaido? Nessuno. E’ libero di agire indisturbato e ha la forza e i poteri per farlo. Ben presto in città la sua leggenda inizia ad arrivare oltre i confini dei bassifondi e delle associazioni criminali. Si parla di uno spirito che punisce i malviventi e decima alcune sette sataniche che operano nel capoluogo piemontese, uccide i loro adepti e salva decine di vittime designate ai loro orribili sacrifici rituali.
Alcune di queste oscure organizzazioni, già nel mirino della polizia, ma su cui quest’ultima non è riuscita ad ottenere prove per formulare capi d’accusa, vengono scoperte e smantellate sistematicamente da quello che si narra sia uno spirito affamato di vendetta. Ormai i fatti sono sulla bocca di tutti e la stampa inizia a interessarsi al caso. Un angelo, uno spirito o, semplicemente, un supereroe sta ripulendo la città, la stacurando dal male che per tanto tempo l’ha divorata come un cancro dall’interno. Quel protettore, quel guardiano viene ribattezzato con un nome, e, anche se in pochi l’hanno visto, ora tutti lo chiamano…
DOTTOR TORINO!
Il tempo passa e Andrea, dopo interminabili scontri tra cui anche uno a fianco del famoso supereroe
Capitan Nova per scongiurare la minaccia dell’oscuro faraone Phaethon, trova finalmente l’uomo che ha cercato per tanto tempo! La verità, però, ha un risvolto più sinistro di quello che il giovane si aspetta. Dottor Torino, infatti, scopre di essere stato vittima di una scommessa tra due creature soprannaturali, un demone e un angelo. Come un moderno Giobbe, Il “Dottore” si rende conto di avere avuto la vita rovinata solo per un passatempo tra le forze oscure e quelle della luce. Ora si trova di fronte a un bivio: decidere se
diventare Demone o Angelo. Avrebbe ucciso l’uomo che gli ha rovinato la vita perdendo la propria anima o si sarebbe redento, nonostante tutta la sofferenza subita, con il perdono, salvando la sua anima ora in
bilico? Dottor Torino fa una scelta che sta nel mezzo, visto il torto subito non ci tiene a stare da nessuna delle due parti in gioco e, con una mossa inaspettata, riversa tutto il suo dolore sull’uomo, distruggendolo psicologicamente, non cedendo alla tentazione di ucciderlo, ma nemmeno perdonandolo. Infine, compie l’ultima, estrema scelta, senza sapere se questa comporterà la fine della sua seconda esistenza. Mentre si lascia l’uomo ormai folle e le due creature ancora indispettite alle spalle, Andrea torna velocemente al suo corpo terreno e senza alcuna esitazione, si suicida stringendo il suo cuore umano nella morsa della sua mano astrale. Ma, inaspettatamente, il suo spirito continua a esistere. La sua anima è probabilmente dannata, una dannazione diversa dalle regole della scommessa delle due creature. Immediatamente le catene ai suoi polsi scompaiono. Ora non ha più legami con la sua vita terrena.

Dottor Torino saluta per l’ultima volta Capitan Nova, spiegandogli l’accaduto e il suo gesto estremo. Ora è libero e decide di esplorare l’universo, con la convinzione che probabilmente sia sempre stato il suo destino. Tuttavia, decide di riappropriarsi delle catene per lasciare un legame tra sé e la Terra, alludendo, con quel gesto, a un suo possibile ritorno…
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